We know that together we can do more and better.

Feminin Pluriel è una associazione femminile internazionale fondata a Parigi da Beatrice Lanson Villat nel 1992. Ha come scopo primario la creazione di un network internazionale di donne per facilitare relazioni e business e per dare loro la possibilità di condividere esperienze e progetti.

L’associazione riunisce donne influenti per le loro capacità professionali e per la loro apertura e coraggio ma anche per i comuni valori di condivisione, filantropia e mutuo supporto. Feminin Pluriel è oggi presente con 18 club nel mondo ed è in continua crescita.

Due parole che riuniscono la nostra missione: una molteplicità di opportunità, locali e internazionali, per fare network tra le nostre associate. La nostra missione ultima è aumentare l’influenza personale e professionale di tutte le donne connesse nel nostro network, continuando ad espanderci internazionalmente.

È una  associazione no profit; parte del ricavato delle quote e degli eventi viene infatti destinato ad attività finalizzate all’educazione, alla formazione e alla protezione delle donne e dei bambini o a progetti culturali.

Feminin Pluriel Italia è stata fondata a Roma nel 2015 dall’ avvocato Diana Palomba, che ne è l’ attuale Presidente.

Diana Palomba è founder di Ingad Trust Srl, amante della cucina e grande viaggiatrice. Proprio grazie ad un viaggio a Parigi, in occasione di un evento, Diana incontra Beatrice Lanson Villat e decide di portare Feminin Pluriel in Italia, fondando il club italiano.

Oggi Feminin Pluriel Italia conta socie sparse in quasi tutte le regioni della penisola, con professionalità ed età diverse.

  • Il Global Gender gap – pubblicato annualmente dal World Economic Forum – riporta i dati del confronto tra più di 150 Paesi e ne evidenzia i progressi sul piano della parità di genere. Al primo posto della graduatoria si conferma da più di un decennio l’Islanda – che ha colmato il divario di genere per l’85% – davanti a Norvegia, Svezia e Finlandia. L’ Italia rimane al 17^ posto in Europa, su 20 paesi, davanti a Grecia, Malta e Cipro e settantaseiesimi nel mondo, su 153 paesi. (dati 2020).

    L’indice globale sul gender gap – che misura il divario di opportunità tra donne e uomini nel mondo – si attesta sul 68%, e i miglioramenti sono lenti, di pochi punti, di anno in anno. Si stima che, al ritmo attuale, per arrivare alla parità di genere nella politica, nella salute e nell’istruzione a livello globale serviranno circa 100 anni; oltre 250 anni saranno invece necessari per raggiungere la pari opportunità economiche. Il gender pay gap – che misura l’equità di salario tra uomini e donne a parità di lavoro – vede l’Italia in posizione di allarmante retroguardia, con un 125^ posto nel ranking di oltre 150 paesi.

  • Oltre cento donne in Italia, ogni anno, vengono uccise da uomini, quasi sempre quelli che sostengono di amarle. E’ una vera e propria strage. Ai femminicidi si aggiungono violenze quotidiane che sfuggono ai dati ma che, se non fermate in tempo, rischiano di fare altre vittime: sono infatti migliaia le donne molestate, perseguitate, aggredite, picchiate, sfregiate. Quasi 7 milioni, secondo i dati Istat, quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso.

  • Report violenza sulle donne in Italia

  • Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals o, in forma abbreviata, SDG) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Gli obiettivi generali, sebbene mirino a raggiungere ciascuno dei target specifici, sono strettamente collegati tra loro. Essi mirano a risolvere un’ampia gamma di problematiche riguardanti lo sviluppo economico e sociale, quali la povertà, la fame, la salute, l’istruzione, il cambiamento climatico, l’uguaglianza di genere, l’acqua, i servizi igienico sanitari, l’energia, l’urbanizzazione, l’ambiente e l’uguaglianza sociale.

    Gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono anche conosciuti in breve come Agenda 2030. II progetto portato avanti dall’Onu include tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite e la società civile globale. L’obiettivo è la parità di genere e l’emancipazione delle donne. Garantire alle donne un accesso paritario all’educazione, alla sanità, a un lavoro dignitoso, così come a una rappresentanza nei processi decisionali politici e economici, darà nuova linfa vitale all’economia sostenibile, apportando benefici su larga scala alla società. 143 nazioni hanno inserito il diritto di uguaglianza tra uomo e donna nelle loro Costituzioni (dal 2014); tuttavia altre 52 nazioni sono rimaste silenti, a dimostrazione che ancora oggi in troppe nazioni vige la disuguaglianza.